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Quanto cosata un POS?

Quanto costa avere un POS?

I circuiti delle carte di credito e bancomat: come funzionano. Le carte di credito e i bancomat sono delle realtà indispensabili nella tua economia domestica e imprenditoriale, dato che attraverso di esse effettui acquisti, permetti pagamenti e trasferisci denaro. Sei talmente abituato a questo prodotto finanziario che il suo utilizzo avviene ormai quasi in automatico. Ma cosa c’è dietro a una carta di credito e a un bancomat? Cos’è un circuito di pagamento? Ogni carta si appoggio a una società, la quale si identifica come l’emittente della tessera, ovvero colei che gestisce le operazioni di spesa e di pagamento elettronico che si determinano ogni volta che utilizzi il bancomat o la carta di credito.

Pagare con il POS Ogni volta che utilizzi una tessera, vengono effettuate delle operazioni che ormai sono completamente digitalizzate, e che prevedono una verifica delle transazioni e della tua disponibilità economica, e l’aggiornamento in tempo reale di saldi e dei singoli pagamenti che vengono effettuati sulla tua carta. I circuiti più famosi e che sono presenti sulle carte sono: Visa, Mastercard e America Express.

Le carte di credito e bancomat in Italia: i numeri della loro diffusione

Le carte di credito e i bancomat sono strumenti funzionali e semplici da utilizzare e che sono presenti in quasi tutti i portafogli. I numeri sono impressionati dato che i dati riportatati dalla Banca d’Italia, dimostrano che in circolazione, sul territorio Italiano, vi sono quasi 111 milioni di carte. Di queste ben 37 milioni sono bancomat o Pago-bancomat. Ma quanto vengono realmente utilizzate? Infatti devi considerare che oggi le transazioni registrate con i bancomat sono intorno ai 842 milioni di prelievi e 1,4 miliardi di euro di pagamenti. Ma anche se questi numeri possono sembrane elevati le statistiche non sono molto incoraggianti. Infatti se per certi aspetti siamo tra i primi paesi in Europa a possedere le carte di credito o bancomat e altri prodotti Fintech, dall’altro solo il 55,9 % della popolazione bancaria italiana, le utilizza con circa 111,7 operazioni per individuo.

Il confronto tra Europa e Italia

Il confronto con l’Europa non è dei migliori dato che rispetto all’Italia, i cittadini Europei considerano le carte di credito e bancomat nettamente come gli strumenti preferiti per le transazioni in denaro e per i pagamenti rispetto alle altre operazioni finanziarie, come i bonifici, o il pagamento in contanti. Le operazioni di media In Europa, di chi utilizza un bancomat o una carta di credito salgono a circa 141 attività pro capite, un numero molto superiore rispetto a quello italiano. Un esempio è la Francia con 179 operazioni con carte di credito, l’Irlanda con 189, la Finlandia con 300 e i Paesi Bassi con 250 operazioni. In confronto con Paesi come la Svezia e la Danimarca per esempio che hanno ormai adottato una sistema del tutto privo di utilizzo dei contanti, l’Italia rimane ancora una nazione in cui i contanti continuano ad essere un fattore incisivo negli scambi commerciali. Inoltre la percentuale di impiego di prodotti smart e delle carte di credito si attesta al di sotto del 40%, con un valore molto ridotto rispetto alla media dei paesi Europei che invece arriva al 97,7%. La realtà e che fai parte di un paese tecnologico e con strumenti avanzati, ma vengono impiegati in modo molto limitato.

I costi delle carte di credito in Italia a confronto con l’Europa

Ma quali sono i costi che devi affrontare quando effetti un’operazione con la carta di credito o bancomat? È importante considerare che devi sempre fare una differenza tra le tipologie di attività che svolgi. Infatti in base alla tipologia di circuito e alla tessera che utilizzi vi sarà una netta differenza tra le operazioni di pagamento elettroniche che avvengono attraverso un pos o direttamente online e quelle invece che prevedono i prelievi.

  • Prelievi con Carte di credito: i prelievi che effettui con le carte di credito hanno una percentuale di commissioni nettamente superiori rispetto a un bancomat. Il costo si aggira intorno ai 3 €. Se ti trovi a dover accedere a contanti al fuori dell’Italia la percentuale di prelievo aumenterà con un rincaro del 3-4% e in alcuni casi arrivando anche al 5% del valore del prelievo. Quindi se per esempio prelievi 200 € presso uno sportello in Europa avrai un pagamento con un minimo di 10 € di commissione.
  • Prelievi con bancomat: diverso invece è il caso dei bancomat. Infatti quasi tutte le banche prevedono un prelievo gratuito presso i propri sportelli e nel caso di utilizzo di altri ATM la commissione che si applica sarà tra 1,5 € e i 2 €. Nel caso in cui effettui invece un prelievo al di fuori del circuito Italiano, si potrà avere un rincaro, ma è molto ridotto, con un massimo previsto intono ai 5€.
  • Pagamenti con carte di credito e bancomat: diversa invece è la situazione dei pagamenti diretti presso i pos degli esercenti in Italia e all’estero. Il costo dell’utilizzo di bancomat e carte di credito in Italia, in particolare negli ultimi tempi è stato nettamente ridotto con commissioni nella maggioranza dei casi sono nulle, ove applicate (informatevi con la vostra banca) si aggirano intorno allo 0,3 o lo 0,5% ormai standardizzati in tutta Europa.

E palese che per il consumatore, pagare direttamente con il POS all’esercente sia in Italia che nel resto d’Europa è nettamente più conveniente, oltre che sicuro, rispetto a prelevare allo sportello ATM e pagare poi in contanti.

Quali sono i costi per il consumatore per l’utilizzo delle carte di credito e per il bancomat

Per spingerti ad utilizzare le carte di credito e il bancomat evitando in questo modo la circolazione del contante, si è voluto dare una spinta all’utilizzo di questi strumenti riducendo nettamente le commissioni previste presso gli esercenti e inoltre negli acquisti online. In base alla normativa di legge i costi a carico del consumatore non possono superare la commissione dello 0,3% per i pagamenti pos attraverso le carte di credito e dello 0,2% per gli acquisti che vengono fatti tramite bancomat, Postepay e Paypal, ove come abbiamo visto siano applicati, in molti casi queste commissioni sono nulle. Inoltre si è ridotta anche la soglia minima di spesa. Oggi potrai effettuare un acquisto anche di soli 5 € pagando con la carta.

In base al codice del consumo (art. 62), è fatto espresso divieto a qualunque tipologia di commerciante di poter applicare una commissione aggiuntiva per i pagamenti che avvengono in maniera elettronica, oltre all’obbligo di dover sempre accettare il pagamento elettronico, previo sanzioni dirette. Inoltre viene eliminato anche per i negozi fisici che per le operazioni di acquisto online, qualunque forma di surcharge, ovvero di costo aggiuntivo che va a carico dell’utente per l’impiego del bancomat o della carta di credito.

Costi di prelevamento agli sportelli ATM nei diversi circuiti

Nel momento in cui utilizzi un bancomat o una carta di credito presso uno sportello ATM verrà applicato un costo che prende il nome di commissione. Il termine identifica il guadagno che una banca ottiene nell’offrirti il servizio di poter impiegare la carta di credito o il bancomat. In alcuni casi le banche rendono più semplici i prelievi di contante solo se avvengono direttamente ai propri sportelli, azzerando le commissioni. Ma se utilizzi il tuo bancomat in un altro sportello è importante conoscere il costo di massima applicato ad ogni prelievo. Le nuove normative in materia finanziari al fine di dare impulso agli strumenti elettronici come le carte di credito e il bancomat hanno ridotto di molto le commissioni. Per i bancomat, dove previste, queste si aggirano intorno allo 0,2%, rispetto allo 0,5% di media.
Nel caso invece delle carte di pagamento, varia in base al tipo di circuito, Visa, Mastercard e America Express, si aggira intorno allo 0,3% come tetto massimo rispetto allo 0,7% previsto fino a oggi. In linea di massima se prelevi con un bancomat o una carta di credito, da uno sportello differente da quello della tua banca pagherai una commissione che va da 1,5 € a 3 €.

Le soluzioni innovative dei POS per P.IVA e senza banca

Dal 30 settembre del 2017 è previsto l’obbligo per i negozianti, professionisti, imprese e commercianti che hanno una partita IVA, di disporre del pos per i pagamenti. Le offerte degli istituti finanziari sono ormai molto ampie e prevedono differenti costi per l’utilizzo degli strumenti. Infatti sarà previsto un costo di base che riguarda: l’istallazione del prodotto, il canone mensile, la singola transazione e la percentuale per l’operazione effettuata. Ma grazie alle nuove tecnologie e a strumenti finanziari sempre più smart, oggi è possibile utilizzare dei pos che non hanno bisogno di una linea telefonica, ma prevedono un collegamento GSM e inoltre non necessitano di un supporto bancario. Sumup, Poste Italiane, il Pos Nexi, Move Pay, e iZettle. Questi strumenti offrono costi variabili, senza il pagamento dell’istallazione e senza canoni mensili: pagherai solo una commissione in base alle transazioni che ricevi e avrai l’accredito direttamente su un tuo conto corrente o sulla tua carta. Le commissioni saranno prese in modo automatico dall’importo che viene accreditato al momento del pagamento. I costi di commissione variano attualmente le soluzioni smart applicano costi che variano da 1.25% a 2,65% a seconda del tipo di contratto e circuito, e se l’esercente ha molte transazioni mensili, può ottenere tariffe ancora più vantaggiose. Questa tipologia di prodotto finanziario per l’utilizzo di carte di credito e bancomat, riduce nettamente i costi complessivi di un pos, offrendoti in quanto commerciante di avere a disposizione un servizio obbligatorio per legge, ma senza però i costi da sostenere mensilmente.

Da prestare attenzione, sopratutto se nella propria attività si fanno molti micro pagamenti, se il servizio POS prevede un costo fisso per ogni operazione, ovvero un importo per ogni singola operazione da sommare alla percentuale sul totale, alcuni istituti bancari fanno pagare pochi centesimi (si solito 10 centesimi) che possono incidere molto su piccoli movimenti, per esempio 10 centesimi su 10 euro sono pari all’1%.

Ricapitolando possiamo riassumere i costi del POS per l’esercente in 4 voci:

  1. Costo di installazione: si tratta di un costo una tantum, che copre parte del costo dell’hardware (il POS vero e proprio) e include il costo di installazione a domicilio del cliente.
  2. Canone mensile: una somma fissa mensile che l’esercente paga per il comodato d’uso del POS.
  3. Costo fisso per transazione: pochi centesimi per ogni movimento, particolarmente oneroso per le micro transazioni.
  4. Costo percentuale per transazione: si tratta di una commissione percentuale che l’esercente paga sul valore di transizione, che dipende dal circuito e la tipologia di carta.

I mobile POS di cui abbiamo parlato, sono soluzioni più economiche, azzerano i costi di installazione, e acquistando direttamente il lettore si azzerano i canoni mensili. Quindi ricapitolando le soluzioni senza banca tipo Sumup hanno i seguenti vantaggi:

  1. Nessun costo di installazione: solo il costo iniziale dell’acquisto del POS, di solito poche decine di euro (19 euro per SumUp Air).
  2. Nessun canone mensile: queste soluzioni sono ideali per i piccoli esercenti.
  3. Commissioni trasparenti: le commissioni sono chiare e su misura per le proprie transazioni mensili. Per esempio 1,95% del transito elettronico, ovvero se un cliente vi paga 50 euro, la commissione sarà di 0,97 euro. Quindi se non se non fate transazioni il costo sarà pari a zero euro, se fate transazioni per 1000 euro il costo sarà di 19,50 euro.
  4. Possibilità di utilizzo in mobilità: questa tipologia di POS può essere usata ovunque, rendendoli ideali per gli artigiani che si recano a domicilio dal cliente.
  5. I Bancomat vengono accettati grazie ai circuiti Maestro e VPay.

Il POS fa aumentare il fatturato

Numerosi esercenti e professionisti decidono di non dotarsi di un POS convinti che i costi siano troppo elevati (come abbiamo visto con le soluzioni smart non è così). Al contrario, precludersi la possibilità di ricevere i pagamenti con carta significa ridurre le vendite. Secondo un studio di The Paypers, 1 consumatore su 5 dichiara di uscire dai negozi senza comprare proprio perché impossibilitato di pagare con carta. Questo è un costo nascosto, che ricade tuttavia sull’esercente.

Offrire il servizio di pagamento con il POS, oltre a dare un servizio in più al proprio cliente e una maggiore tranquillità, fa aumenta pure il fatturato, i clienti spenderanno di più, non essendo limitati dal contante a disposizione nel portafoglio.

L’importanza della sicurezza per i commercianti e i consumatori

I pagamenti attraverso pos e carte di credito sono oggetto anche della nuova direttiva PSD2 delle UE, entrata in vigore nel settembre di quest’anno e che ha posto molta attenzione all’impiego di strumenti finanziari che siano condivisibili e soprattutto sicuri. Uno dei principali obiettivi è stato quello di combattere le frodi che possono avvenire attraverso l’impiego non autorizzato delle carte di credito o dei bancomat rendendo anche più sicuro i pagamenti attraverso il pos. La digitalizzazione ha portato a levare gli standard di sicurezza, grazie alle verifiche e la lettura di dati attraverso i sistemi NFC e alla presenza di criptografie sempre più complesse come possono essere le autorizzazioni a doppio. Inoltre ogni volta che utilizzi un bancomat o carta di credito per importi superiori a 25 €, avrai l’obbligo di dover autorizzare la tua operazione grazie all’immissione di un codice di sicurezza a cinque cifre.

Perché è più rischioso il denaro contante?

È veramente esente da costi e commissioni?

La diffusione delle carte di credito e dei bancomat non è solo una realtà che rispecchia lo sviluppo di un sistema finanziario digitalizzato, ma ha il fine di ridurre la circolazione del contante e il suo utilizzo. Bisogna considerare che se fino a qualche anno fa i soldi liquidi potevano essere considerati uno strumento valido e sicuro, oggi invece vi è un alto rischio nel loro impiego. Di seguito evidenziamo quelli che sono i diversi motivi per cui non è preferibile utilizzare il denaro contante:

  • Rapine: in una società economica in cui vi è molta incertezza, il prelievo in banca o presso uno sportello di contante potrebbe essere soggetta a rapina, mettendo a rischio la tua incolumità e inoltre perdendo il capitale che hai prelevato.
  • Smarrimento: il denaro può esser perso, in caso in cui dimentichi un portafoglio oppure la borsa, ma mentre potrai richiedere un duplicato di una carta o di un bancomat, non puoi farlo per i soldi contanti che una volta smarriti sono persi.
  • Furti: in caso di eventi spiacevoli come sono i furti in case o in un negozio, il contante sarà il primo oggetto di desiderio dei malintenzionati e non potrai bloccarlo come nel caso di una carta o di un bancomat con una semplice telefonata.
  • Costi di cassa continua: se utilizzi dei servizi di cassa continua, che aumentano la sicurezza di non avere dei soldi liquidi nel tuo registratore di cassa, devi considerare che il sevizio prevede dei costi che possono anche incidere sul tuo profitto netto finale mensile.
  • Servizio trasporti valori: potrai anche utilizzare un servizio di sicurezza che prelievi i contanti, trasferendoli presso la tua banca, ma anche i furgoni portavalori possono essere rapinati con il rischio di dover attendere l’assicurazione per riottenere i tuoi soldi.
  • Tempi per i versamenti: accumulare contanti nella tua attività commerciale, ti porta a dover effettuare dei versamenti continui presso la tua banca, con perdite di tempo per la fila agli sportelli e al contempo anche il possibile pericolo di essere soggetto a una rapina durante il trasporto.
  • Difficoltà di custodia: inoltre si potrà avere una certa difficoltà a custodire il denaro contante da un giorno a un altro in modo sicuro.
  • Problemi con i pagamenti: inoltre in base alla normativa vigente non si potrà pagare in contanti prodotti che superino i 999 €, obbligandoti quindi a effettuare versamenti su una carta.

Conclusione

Carte di credito, bancomat e pos sono i nuovi protagonisti del commercio e delle attività finanziarie, prodotti che oggi si stanno evolvendo sempre con nuove prospettive. Le offerte sono tantissime e prevedono carte di credito che hanno costi molto bassi, bancomat che permettono di effettuare acquisti anche online e carte di debito che hanno funzionalità molto simile ai conti correnti. Se desideri una carta di credito o un bancomat non devi fare altro che accedere online e selezionare tra i prodotti in offerta: Postepay Evolution, Hype, Revolut, PayPal, N26, Uquid Card sono solo alcuni esempi di prodotti molto utilizzati e che si appoggiano su circuito Visa o Mastercard. Al passo con le carte anche la scelta dei pos si è ampliata. Da un lato avrai le banche tradizionali come Intesa San Paolo, Unicredit, Poste Italiane e Credit Agricole, che ti offrono la possibilità di diverse tipologie di pos, da quello fisso a quello cordless, con costi che vanno da un minimo di 15.00 € a un massimo di 40 €. Dall’altro potrai trovare diversi prodotti innovativi come i pos senza conto bancario e linea telefonica: Sumup, Wallet-Able, Jusp, e Nexi sono esempi di una nuova forma di politica economica, senza spese, ma con commissioni proporzionate alla tua movimentazione economica.

Un altro vantaggio dell’utilizzo dei pagamenti elettronici sia per il consumatore che per l’impresa è la possibilità di tenere sotto controllo le proprie finanze, ormai qualsiasi istituto bancario offre un semplice bilancio delle entrate e uscite divise per tipologia, potremmo così sapere quanto abbiamo speso al mese per la spesa al supermercato, al ristorante o per il carburante.

Questi dati sono protetti dalla normativa sulla privacy e nessuno, nemmeno l’agenzia delle entrare, può accedervi. Infatti attualmente addirittura i dati relativi al saldo iniziale e finale del nostro conto corrente non sono utilizzabili da parte dell’Agenzia delle Entrate in modo automatico, se non solo dopo averci sottoposto a un controllo. In realtà su questo ultimo punto il governo sta lavorando, per poter sottoporre (come avviene in molti altri paese europeei) i dati a un’AI al fine di trovare discrepanze tra le entrate dichiarate e quelle reali. Quando il sistema automatico sarà operativo, superando l’ostacolo del garante della privacy, a quel punto a mio avvio i pagamenti elettronici saranno utilissimi per risolvere rapidamente eventuali contestazioni, ovvero il loro uso andrà a nostro vantaggio. Proprio per questo per esempio negli Stati Uniti, dove non c’è un reale limite nell’uso del contante, quest’ultimo è utilizzato pochissimo e gli stessi esercenti fanno resistenza oltre una certa cifra ad accettare pagamenti in dollari e chiedono un documento di identità. Infatti, l’uso di bancomat e carte di credito, non solo è più sicuro, ma è pure più comodo, basta solo imparare a usare quel tesserino che la banca sia che lo voliamo o meno, ci fornisce. E come abbiamo visto usarlo solo per il prelievo allo sportello ATM non è vantaggioso.

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