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Soglia utilizzo contante dal 1′ gennaio 2022

A partire dal primo gennaio 2022 cambierà la soglia massima per effettuare pagamenti con denaro contante. Il nuovo anno si preannuncia ricco di novità in ambito economico e finanziario, in questo contesto il governo italiano ha deciso di varare una norma, volta ad agevolare la digitalizzazione dell’economia e la lotta all’evasione fiscale. Il limite massimo per l’utilizzo del contante sarà dimezzato in modo da favorire metodi di pagamento più tracciabili.

La modifica fu già approvata in passato in quanto è prevista dal disegno legge n.124 del 26 ottobre 2019, approvato durante il governo Monti, ma sarà applicata solo a partire dal 1° gennaio 2022. In sostanza la soglia passa dal limite attuale di 1.999,99 euro, al nuovo tetto massimo di euro 999,99. Con l’applicazione della legge numero 157 del 19 dicembre 2019, non sarà più possibile utilizzare le proprie banconote per pagamenti dai 1000 euro in su. La norma riguarda tutti i privati, cittadini e non. Sono esclusi unicamente gli istituti bancari, le Poste Italiane e gli istituti di pagamento e di moneta elettronica.

Quali saranno gli adempimenti?

Le disposizioni che entreranno in vigore con il nuovo anno, prevedono anche una serie di adempimenti e un programma di tutela per evitare le frodi. Infatti per alcuni tipi di operazione, sarà necessario fornire una comunicazione alle istituzioni preposte a seconda della zona di riferimento, avvalendosi della figura dell’avvocato, del commercialista o del notaio. Il professionista disporrà di 30 giorni dalla notifica del movimento per effettuare la comunicazione regolarmente. Consultando l’articolo 49 del D.Lgs. 21 novembre 2007, è possibile visionare la lista con tutte le transazioni per cui è necessaria la procedura precedentemente esposta.

Nel tentativo di prevenire le frodi sono stati imposti una serie di provvedimenti mirati ad ostacolare chi cerca di eludere le prescrizioni. Ad esempio è stata prevista una sanzione per chi fraziona un’operazione in più pagamenti, in modo da utilizzare il contante per una cifra totale ben al di sopra dei 1000 euro. Per quanto riguarda invece l’impiego di assegni bancari per cifre che raggiungano o superino i mille euro, sarà necessario apporre la clausola di non trasferibilità e il nome del beneficiario.

Per quanto riguarda invece i prelievi o i versamenti effettuati sul proprio conto in banca o alla posta, non viene applicato il limite descritto nella legge e perciò le operazioni con cifre contanti pari o superiori ai 1000 euro sono perfettamente regolari. Inoltre anche i pagamenti destinati ai collaboratori domestici sono esenti dalla legge che entrerà in vigore il 1° gennaio 2022, a differenza di qualsiasi retribuzione legata al lavoro dipendente. Ricordiamo che le istituzioni di controllo possono comunque e in ogni caso effettuare le proprie verifiche, per accertare la natura dei movimenti.

Un altro tema interessante riguarda i pagamenti misti. Questi possono essere una buona soluzione se si ha l’esigenza di utilizzare del contante e non si vuole rischiare una sanzione. Infatti la norma consente di effettuare una parte della transazione con metodi elettronici e l’altra con il contante. Così per un pagamento di 1.200 euro per esempio, è permesso procedere con l’impiego di contante fino al tetto massimo di 999,99 euro e utilizzare la propria carta di credito (o un altro mezzo) per saldare il resto.

Vediamo adesso per maggiore chiarezza una sintesi con gli elementi più importanti che caratterizzano la nuova norma.

Con la legge che entrerà in vigore nel 2022 sarà vietato:

  • Utilizzare denaro contante per pagamenti pari o superiori ai 1.000 euro.
  • Frazionare un’operazione per eludere la norma.

Questi limiti non riguardano i seguenti casi:

  • Prelievi e depositi bancari.
  • Retribuzione dei collaboratori domestici.

Obbligo di comunicare alla Ragioneria Territoriale dello Stato competente alcuni tipi di transazione.

Ovviamente nei casi in cui un privato violi le prescrizioni stabilite e incorra in un controllo, sono previste una serie di sanzioni. Infatti la legge modifica anche il regime sanzionatorio previsto in precedenza operando un riassetto delle sanzioni minime che passano dai 2.000 ai 1.000. In caso di violazione del divieto e di pagamenti in contanti che eccedono i limiti previsti, tutti i partecipanti all’operazione sono multati e costretti a versare una cifra che varia dai 1.000 euro ai 50.000 euro. Per stabilire l’importo preciso sono prese in considerazione diverse variabile come l’ammontare della transazione illecita e la natura della stessa. In base all’interesse privato che deriva dalla violazione del divieto, sarà decisa una sanzione proporzionale.

L’applicazione di questa legge, approvata ormai da più di due anni, segna un ulteriore passo in avanti dell’Italia all’interno dei processi di digitalizzazione dell’economia globale. Disincentivare i pagamenti in contanti fa parte di una strategia volta a favorire gli intermediari bancari e l’impiego della moneta virtuale, per garantire una maggiore flessibilità dinamica al nostro sistema economico. Inoltre questo sistema rende tutto il processo di transazione trasparente e tracciabile, rappresentando una delle frontiere più importanti nella lotta all’evasione fiscale.

La nuova soglia per l’utilizzo del contante non è che l’ulteriore limitazione approvata negli anni e restringe ulteriormente la forbice dei pagamenti che si possono effettuare direttamente con le banconote. Ciò rende assolutamente fondamentale l’apertura di un conto in banca e l’utilizzo degli strumenti di pagamento che fornisce. Infatti sarà ancora possibile pagare con il contante per le proprie spese quotidiane, ma non appena sarà necessario effettuare un’acquisto più importante, ecco che scatterà l’obbligo di assegno, bonifico o pagamento con carta di credito.

Per concludere riassumiamo alcuni elementi fondamentali della nuova soglia per l’utilizzo del contante che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2022. Questa ridurrà ulteriormente la cifra per la quale non si può pagare con denaro contante che passa dai 2.000 ai 1.000 euro. È fatto divieto di frazionare un’operazione in più saldi per eludere la norma, ma è possibile effettuare un pagamento misto. Qualsiasi soggetto privato che trasgredisce la norma incorre in una sanzione che può andare dai 1.000 ai 50.000 euro. Questa nuova legge rende ancora più importante per i privati cittadini e le imprese, il rapporto con il proprio istituto bancario e gli strumenti di pagamento che offre. Infatti il denaro contante viene sempre più disincentivato e si rivela poco flessibile per le esigenze economiche moderne.

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