Blog sulla digitalizzazione dell’impresa italiana

Le birre italiane

In Italia ci sono pochi grandi Birrifici e con poche eccezioni sono controllati da marchi stranieri, fino al 2006 solo l’Altoatesina Forst era l’unica fabbrica di birra al 100% italiana, tutt’ora è il più grande produttore Italiano non gestito da marchi stranieri e controlla anche la Menabrea di Biella; L’azienda venne fondata nel 1857 a Foresta (in tedesco appunto Forst), una frazione di Lagundo (in tedesco Algund; all’epoca era invece frazione di Marlengo-Marling) dai meranesi Johann Walnöffer e Franz Tappeiner. L’azienda e la birra prende il nome da questa località dove oggi termina la superstrada Bolzano-Merano.

Josef Fuchs, il capostipite della dinastia, che rilevò l’azienda e che ancora oggi possiede le azioni della Birreria, fece costruire il primo stabilimento della birreria Forst dove ancora oggi è collocato (dove può servirsi di notevoli quantità di acqua di sorgente del monte San Giuseppe). Nel corso degli anni, la Forst si è sviluppata sino a divenire una delle principali aziende produttrici di birra in Italia. A tutt’oggi l’azienda è di proprietà della famiglia Fuchs, è quindi anche il più grande birrificio europeo a conduzione familiare. Produce, nello stabilimento altoatesino ed in quello di Palermo, sei tipologie di birra. Nello stabilimento altoatesino è presente un ristorante tipico dove è possibile gustare tutte le specialità della cucina trentina e tirolese gustando il meglio delle birre prodotte da Forst.

La birreria Pedavena nella nota e omonima località Veneta conosciuta dagli appassionati di automobilismo per la famosa cronoscalata: Pedavena Croce d’Aune che ogni anno si corre partendo proprio davanti al Birrificio. La birreria Pedavena è stata rilevata nel 1974 dall’olandese Heineken. La Fabbrica Birra Pedavena nasce nel 1897 e subisce gravissimi danni durante la grande guerra, viene ricostruita e nel 1928 viene incorporata nella Fabbrica Birra Dreher di Trieste, della Birra Venezia e di altre birrerie raggiungendo l’apice della produzione frenata però dallo scoppio della seconda guerra mondiale.

Negli anni 70 problemi gestionali e agitazioni sociali causarono un drastico ridimensionamento dell’impresa, fino a sfociare nella crisi che provocò l’inevitabile crollo societario e la vendita da parte della famiglia Luciani alla multinazionale Heineken. Malgrado riconoscimenti internazionali ottenuti dalla Birreria Pedavena a settembre 2004 Heieken decide la chiusura dello stabilimento Nel settembre del 2005 un pool di imprenditori veneti e friulani si dimostrarono interessati all’acquisto dello stabilimento. Il 30 settembre dello stesso anno la sirena della Birreria di Pedavena, che per più di un secolo aveva scandito il tempo del suo paese, suonò per l’ultima volta, ad un’ora insolita: le quattro del pomeriggio. La Fabbrica di Birra di Pedavena, fondata nel 1897 dai fratelli Luciani, chiudeva i battenti. Ma l’11 gennaio del 2006, dopo diverse difficoltà, intensi incontri al Ministero, mobilitazioni da parte di lavoratori e della comunità, arriva la notizia tanto attesa: Heineken Italia aveva venduto la Fabbrica di Birra di Pedavena alla Birra Castello di San Giorgio di Nogaro (Udine), che è subentrata alla multinazionale olandese nell’aprile del 2006.

I tre stabilimenti Peroni di Roma, Bari e Padova, proprietà della multinazionale SABMiller, nei quali si producono anche Nastro Azzurro, Wührer, e Raffo; Nel 1846 Giovanni Peroni si trasferisce a Vigevano dove cominciò a lavorare come bottigliere e ben presto aprì un piccola attività di produzione di birra; la birra prodotta veniva venduta in un locale che Peroni aprì accanto alla fabbrica, locale che ebbe un permesso speciale per la possibilità di rimanere aperto fino alle 23.30. Nel 2003 Isabella Peroni, figlia di Giacomo e ultima proprietaria della azienda vende la maggioranza delle azioni all’azienda sudafricana SABMiller (South African Breweries – Miller) è il secondo più grande produttore di birra a livello mondiale, con interessi e distribuzione in più di 60 Paesi nei 6 continenti. Sei dei marchi di fabbrica della compagnia sono nella classifica dei 50 migliori marchi di birra nel mondo e il gruppo è uno dei più grandi produttori di bottiglie di Coca-Cola al mondo.

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La Nastro Azzurro è una birra premium pilsner italiana prodotta a partire dagli anni sessanta dal birrificio Peroni di Roma. La Raffo è una birra lager italiana prodotta dal 1919 al 1987 nella birreria omonima di Taranto. Nel 1961 il marchio è stato ceduto al gruppo Peroni.

La Wührer è la più antica fabbrica di birra italiana. Fu fondata a Brescia da Francesco Saverio (Franz Xavier) Wührer nel 1829. La sede originaria della birreria Wührer era nel cuore di Brescia, in via Trieste, dove ancora oggi una targa ricorda quel luogo. Successivamente la sede fu spostata da Pietro Wührer verso la periferia, alla Bornata, dove rimase per decenni. Nel 1969 i fratelli Maria Teresa e Pietro Wührer ricevettero il premio Dioniso d’Oro (assegnato da parte della Federazione Italiana Pubblici Esercizi nel corso del Convegno Nazionale di Bologna) in occasione dei 140 anni di attività dell’azienda. Negli anni ottanta fu acquisita dal gruppo Peroni che ne preservò il marchio,modificandone però la ricetta.

I birrifici Heineken Italia (Pollein, Massafra, Messina, Comun Nuovo, Assemini), che producono anche i marchi Birra Moretti, Birra Ichnusa, Birra Messina, Dreher; Birra Moretti è il nome di una birra italiana. L’azienda produttrice fu fondata nel 1859 a Udine da Luigi Moretti; nel 1996 è stata venduta alla società olandese Heineken che ne detiene il marchio. La Birra Moretti è una delle birre più vendute in Italia ed è discretamente famosa anche all’estero. L’Ichnusa è una birra originaria della Sardegna, e prende il suo nome da un’antica denominazione di origine greca dell’isola (Hyknusa o Icnussa, Ιχνουσσα). Fondata nel 1912 da Amsicora Capra, dal 1986 è di proprietà della azienda Heineken, che la produce ancora presso gli stabilimenti originali di Assemini (CA) in Sardegna.

La Dreher Breweries Ltd. è un’azienda ungherese produttrice di birra. È gestita dalla SABMiller, il maggior colosso al mondo per produzione di birra. Si deve aspettare il 1865 per vedere venire alla luce la fabbrica Dreher di Trieste, costruita ad opera del nipote di Franz Anton, e che ovviamente fino all’epoca si trovava anch’essa in territorio Austro-ungarico, sino alla conquista ed annessione della città da parte dell’Italia nel 1918. In pochi anni la birra Dreher conquistò anche il consumatore italiano e per la famosa birra arrivò anche un altro primato, infatti l’azienda fu la prima ad utilizzare un impianto completo per la produzione del freddo artificiale. Negli anni ’60 , con lo scopo di decentrare la produzione al sud , viene realizzato il birrificio di Massafra (che attualmente è l’ unico polo produttivo delle birre del sud Italia ) . Dal 1974 la birra Dreher in Italia viene venduta e gestita dalla Heineken Italia, nella sede secondaria sita in Viale Monza a Milano.

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Anche i due storici stabilimenti delle ex “Industrie Poretti” nei siti di Induno Olona presso Varese, e Ceccano presso Frosinone, sono oggi proprietà della Carlsberg. Il marchio principale della società è la Birra Carlsberg, ma produce anche birra Tuborg oltre a singoli marchi nazionali. La Compagnia è stata fondata nel 1847 da J.C. Jacobsen. Dopo la fusione con il gruppo birrario norvegese Orkla nel gennaio 2001, Carlsberg è diventata il quinto gruppo mondiale nella produzione di birra, ed impiega circa 31.000 persone.

Il resto della produzione Italiana si fonda quasi esclusivamente sui microbirrifici. Con questo termine si intende un produttore artigianale di birra non pastorizzata (e generalmente, ma non sempre, non filtrata) con una produzione annuale limitata (in genere si pone il limite a 5000 hl annui, più di recente a 10000 hl). Per saperne di più sui microbirrifici

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