Blog sulla digitalizzazione dell’impresa italiana

COVID-19 – Perché i negozi di informatica (e non solo) sono aperti malgrado si possa acquistare online?

Leggo spesso nei social contestazioni verso i negozi di informatica che sono aperti, quando basterebbe ordinare online. Purtroppo, chi pensa che basti ordinare articoli informatici online, sottovaluta il fatto che il settore eccommerce non è – malauguratamente – in grado di fornire tutti, non è dimensionato per un simile scenario. Basta solo provare a fare un ordine online da Esselunga, Spesa24 e EasyCoop per esempio, entrati in crisi con la logistica fin dal primo giorno, e tuttora con tempi di consegna a data da destinarsi.

Il settore eccommerce entra in difficoltà a Natale, quando è preventivato, in largo anticipo, un aumento delle richieste. Figuriamoci oggi durante una pandemia globale.

In una situazione di emergenza, pure il settore IT subisce rallentamenti e carenza di articoli pronti alla consegna, e pure Amazon ha tempi di consegna dilatati a 3/4 giorni quando va di lusso. Il settore hi-tech che è trainante del mercato online, normalmente copre una quota del 46% del mercato, ma il restante 64% è coperto da negozi fisici.

Personalmente più del 90% dei miei acquisti sono online, compresa la spesa, quindi sono un sostenitore accanito del commercio elettronico e dei suoi vantaggi, ma so anche che oggi non è strutturato per sopperire al 100% al mercato tradizionale. Non è possibile far fronte a una simile richiesta.

Capisco anche che ai profani sembra che elettronica e informatica non siano beni di prima necessità, ma non è così, non solo per attrezzare le aziende allo smart working (che in Italia sfortunatamente non è diffuso), ma anche per tutto il resto, ospedali compresi. Lo sono pure altri settori, come gli articoli di ferramenta, prodotti per animali ecc.

Le ferramenta nelle zone rurali sono spesso le uniche a fornire attrezzatura e materiali per l’agricoltura, così come i negozi di animali non vendono in quelle zone solo le crocchette e la sabbia per i nostri gatti domestici, ma forniscono tutto ciò che riguarda la zootecnia, compresi i medicinali. Chiuderle a ridosso della primavera significa creare per assurdo più spostamenti.

Se vengono a mancare questi beni, entrano in crisi pure settori vitali come la produzione e distribuzione di alimenti, quindi non è da sottovalutare il fatto che sia necessario tenere aperte queste attività. Possiamo fare a meno delle edicole, forse, ma oggi svolgono funzioni importanti, non vendono solo giornali, sono punti di ritiro merce, ritiro raccomandate e emettono certificati riducendo l’assembramento e le file nei municipi.

Non fumo dal 2007, ma per chi ha il vizio pure il tabacco (non vendibile online) è un bene essenziale, senza contare che i generi di monopolio non vendono solo sigarette e gratta e vinci, ma pure marche da bollo e altro. Nella pratica è necessario comunque tenere la filiera produttiva in funzione, se si chiudesse tutto tranne i supermercati e chi produce e vende alimenti, entro breve entrerebbero in crisi, basta la rottura di un router o di uno switch di rete anche da pochi euro per bloccare un intero supermercato oggi.  E purtroppo con la globalizzazione le aziende IT tendono ad avere in magazzino solo l’essenziale, essendo prodotti che diventano velocemente obsoleti e fuori mercato. Quindi non è raro che si corra ad acquistare un ricambio anche per hardware essenziale.

ConDIVIDI

Vodka Belvedere 007 Spectre

Belvedere, vodka d’eccezione sinonimo di lusso Questa marca polacca di vodka si distingue dai concorrenti poiché si tratta di un prodotto esclusivamente a base di

Leggi tutto »