Con il comunicati stampa dell’8 novembre 2019, la Commissione Europea ha annunciato la proposta di un nuovo sistema di controlli sull’IVA che avrà la funzionalità di contrastare le frodi attraverso il commercio elettronico, sia tra le aziende UE che quelle al di fuori dell’Unione Economica.
Le frodi d’IVA e l’obiettivo proposto dalla UE
Un controllo più efficiente che dovrà avvenire con un’azione diretta e coordinata degli organi preposti a evitare le frodi in materia d’IVA: è questo l’obiettivo che ha visto partecipi e concordi i ministri delle Finanze UE nei giorni scorsi. Una tematica che già l’anno scorso è stato oggetto di discussione e che inevitabilmente ha spinto gli Stati membri a porre le basi di un accordo, al centro del quale vi dovrà essere una maggiore comunicazione tra gli organi preposti ad evitare le frodi su internet e gli stessi Stati membri.
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Le frodi IVA transfrontaliere sono una realtà che incide in maniera elevata non solo sullo sviluppo delle imprese di e-commerce, ma anche sull’economia della UE con un danno che si stima sia intorno ai 5 miliardi di euro all’anno.Un accordo che nasce da una serie di proposte e di iniziative che sono state prese già nell’arco degli ultimi cinque anni e che sono state finalizzate a rendere la normativa IVA Ue più chiara e facile da interpretare.
Quali sono le nuove norme in materia d’IVA
Ma quali sono le nuove norme concordate in materia d’IVA? Per sconfiggere le frodi in questo settore l’idea è quella di potenziare la capacità dell’autorità antifrode di avere accesso diretto ai dati che concernono l’IVA. In particolare si fa riferimento alla possibilità di un maggior controllo delle informazioni nei confronti dei principali strumenti finanziari utilizzati per gli acquisti come le carte di credito. Basta considerare che il 90% delle transazioni commerciali in Europa, oggi avvengono attraverso i sistemi online e tessere prepagate.
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Gli esperti antifrode degli stati membri, grazie alle nuove norme, potranno avere accesso ai dati degli intermediari finanziari delle carte di credito e di debito, e in questo modo analizzarli e valutare l’eventuale verificarsi di violazioni.Una tale realtà implica quindi l’obbligo da parte delle società che offrono i servizi di pagamento di non potersi rifiutare nel fornire le informazioni riguardanti le transazioni finanziarie in caso di richiesta da parte degli organi preposti.
Il potenziamento del sistema Eurofisc e le norme in materia d’IVA
Grazie all’accesso di queste specifiche informazioni si potrà quindi migliorare il ruolo della piattaforma antifrode Eurofisc. Questo strumento nato nel 2010, è stato il primo passo verso una condivisione delle informazioni. Grazie ai nuovi regolamenti il suo ruolo diventerà centrale, dato che si permetterà non solo l’accesso diretto alle informazioni necessarie alla verifica di violazione in materia d’IVA, ma anche alla possibilità di un confronto diretto tra i singoli Stati membri e un coordinamento tra gli stessi.
In base a quanto dichiarato dal comunicato stampa dalla Commissione europea, l’introduzione di queste regole permetterà a ogni Stato Membro di avere una maggiore incisività per intervenire nelle situazioni di frode. Per rendere ancora più concreti questi interventi, i ministri delle Finanze hanno anche raggiunto un accordo al fine di aggiornare le norme speciali riguardati l’IVA già esistenti. Il fine è quello di migliorare le operazioni transfrontaliere economiche, abbattendo la burocrazia e gli oneri amministrativi per le piccole imprese e creando una sorta di uguaglianza di tutte le attività indipendentemente dal Paese in cui hanno sede. Inoltre verrà resa più semplice la registrazione e la dichiarazione d’IVA. Infine viene stabilito un tetto di fatturato per le aziende che operano solo all’interno di uno Stato Membro che sarà pari a 85.000 €, mentre per quelle che effettuano anche operazioni transfrontaliere sarà di 100.000 €.
L’entrata in vigore delle direttive UE e le sanzioni per le violazioni
Grazie allo scambio delle informazioni e all’analisi dei dati che saranno forniti sulla piattaforma Eurofisc, sarà più semplice individuare gli e-commerce, all’interno dell’ambito europeo e quelli al di fuori dello stesso, che non rispettano le norme sull’IVA, intervenendo con sanzioni dirette al fine di limitare la loro attività. Ciò determina una tutela per le aziende del commercio elettronico che saranno in regola.
Gli accordi presi tra i ministri delle Finanze sono solo l’inizio di una nuova realtà per limitare le frodi d’IVA, dato che le norme dovranno essere approvate dal Parlamento Europeo con il programma di farle entrare in vigore nel gennaio del 2024.
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